Category

Blue Lock: lo spokon di cui avevo bisogno

L’ultima volta che ho seguito un anime sportivo con protagonisti maschili dev’essere stato con Holly & Benji e avevo tipo 8 anni. Adesso ne ho un po’ di più, qualche altre serie di questo genere l’ho vista, ma quasi sempre per motivi esterni allo sport in sé… ovvero per le waifu; fa eccezione solo Keijo!!!!!!!! che ho seguito perchè… chi lo conosce, sa. Ho voluto dare una chance a Blue Lock (pur non avendolo incluso nella mia lista di anime da seguire), in tutta onestà senza aspettarmi granchè, e invece ne sono rimasto piacevolmente stupito.

Blue Lock

Partiamo da un presupposto: non stiamo parlando esattamente del solito spokon in cui i protagonisti superano tutti gli ostacoli (sia gli avversari, che le questioni personali) per arrivare alla vittoria. Anzi, in parte lo è, ma al di sopra c’è una questione ancora più importante.

Il mastermind di Blue Lock non vuole portare i protagonisti a vincere tramite la collaborazione, tramite la forza derivata da un gruppo unito o banalità simili; a dirla tutta, non vuole neanche portare i protagonisti alla vittoria. Solo uno di essi avrà l’opportunità (o meglio: l’obbligo) di portare la nazionale di calcio giapponese a conquistare il mondiale: questo perchè l’obiettivo del folle Ego Jinpechi (che a me continua a ricordare Petelgeuse di Re:Zero) è di trovare l’attaccante più forte su cui la squadra si baserà per vincere. E quale miglior modo di trovarlo, se non facendo partecipare i più forti attaccanti delle squadre giovanili a una sorta di Squid Game a tema calcistico?

Dai, è lui sotto mentite spoglie.

Chiaro, delle persone con un cervello sufficientemente funzionante non accetterebbero mai di partecipare a un gioco, a maggior ragione se ai perdenti (che ricordiamo saranno tutti tranne uno) verrà proibito l’accesso alla nazionale per il resto della loro vita. E infatti i giovani scelti da Jinpechi decidono di partecipare in massa, il che significa che nessuno di loro è troppo sano di mente. Ma nel caso non foste ancora convinti, vi basterà vedere la prima prova per capire che è un manicomio totale, tant’è che ad essere eliminato sarà proprio l’unico vagamente a posto con la testa.

Come ci si potrebbe aspettare da un qualsiasi shonen, Blue Lock è pieno di personalità a dir poco surreali, da quello che ha il mostro dentro di sé all’altro che si comporta come un uomo di Neanderthal; poi ci sono anche i cloni di Bakugo e di Bruce Harper, ma è tutto nella norma. Anche il nostro personaggio principale, Yoichi Isagi, è abbastanza assatanato, a quanto sembra.

Bleh!

Devo dire che, almeno finora, sembra un anime che merita di essere seguito. Isagi, come già detto, non pare il classico protagonista da shonen che riesce sempre a fare la cosa giusta e va avanti solo grazie al potere dell’amicizia, ma è al contrario assetato di vittoria. Non sono da meno i suoi compagni/avversari, alcuni dei quali hanno già mostrato alcune particolarità sia nello stile di gioco, che nella personalità. Nel complesso, le premesse sono più che buone.

Certo, siamo solo al secondo episodio, ma mi sento già di poter dire di essere contento di aver trovato un anime sportivo che vada oltre le solite banalità. Non sarà rivoluzionario, ma quanto meno Blue Lock riesce a distinguersi da tutte le altre serie sul calcio. Sono curioso di vedere come si evolverà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *